Nonostante le fatture, i gufi e le campane rotte, questo straordinario Isonzo arriva alla sfida finale, agli ultimi novanta minuti di campionato in testa, con due punti di vantaggio sul San Lorenzo, accreditato fin dall'inizio di tutti i favori del pronostico. La pressione sui primi è sempre notevole, ma diventa quasi opprimente sulle spalle di una squadra che mirava ad altri traguardi e assolutamente non era preparata a macigni psicologici inaspettati. Un girone di ritorno da primi della classe: quattordici partite, undici vittorie, due pareggi e una sconfitta. Un tabellino da grande squadra, una marcia dichiarata fortunosa dagli increduli, giudicata immeritato dagli scottati. Ma a Sell e conpagni va dato il merito della miglior difesa del girone, del cammino più lineare, e di un finale di annata, quello più cruciale, per ironia della sorte, molto più arduo della sua attuale rivale. Ma questo è il calcio, e dunque solo la vittoria in casa domenica prossima può garantire il successo pieno! L'ospite sarà duro come l'acciaio, temprato ai finali incandescenti, carico per i risultati che sta ottenendo, ma incontrerà una squadra che non può sbagliare, e che ha troppa voglia di riprovare dopo sette anni , emozioni fortissime. Oggi l'Isonzo ha passato il turno a Trieste, con una prima mezz'ora di grande calcio, rete di Trentin, portiere a salvare su Macor e altre situazioni in area triestina. Poi il grande caldo e un avversario motivato hanno fatto retrocedere di qualche metro la squadra e il Costalunga con una buona giocata, ha trovato il pari nell'unica occasione dentro l'area isontina. Nella ripresa la gara diventa più tattica, più errori da ambo le parti , la posta in palio aumenta per entrambe le formazioni , ma è l'Isonzo che da l'impressione di poter passare. Crea alcune situazioni pericolose con Fall di testa, con Macor di testa, ma i tre punti invece arrivano su punizione di Baldan, che porta la squadra sul due a uno con un tiro centrale e non trattenuto dall'estremo difensore giallonero. Diventa bravissimo però su una seconda conclusione da fermo, sempre di Baldan, che mette la palla sotto la traversa e ottiene solo un calcio d'angolo. Il vantaggio è assolutamente meritato e si arriva ai cinque minuti di recupero, con il rigore fischiato dal direttore di gara, che prima non vede un fallo avversario, ma punisce un involontario tocco di braccio di Buffolin. Adrenalina pura, Allisi attentissimo intuisce la traiettoria, si allunga sul palo sinistro ad intercettare, ma il pallone sfiora il palo uscendo a lato. Triplice fischio, un'occhiata al cielo, e cori nello spogliatoio assordanti. Volontà propiziatoria.